Minority Stress
Il cosiddetto minority stress è un tipo di stress che può colpire tutti quelli che appartengono ad una minoranza.
Nello specifico il minority stress riguarda persone che sono vittime di stereotipi, pregiudizi e comportamenti violenti sia verbali che fisici, bullismo, rispetto alla sfera sessuale.
Lo sviluppo psicologico della maggior parte delle persone omosessuali, lesbiche, transessuali subisce questo tipo di stress continuativo, macro e micro traumatico, frutto di ambienti svalutanti, casi di violenza, episodi di stigmatizzazione ed emarginazione.
L’omofobia interiorizzata è una delle dimensioni del Minority Stress, insieme a violenze vissute e stigma percepito.
Non accettare la propria identità, il proprio orientamento sessuale, la propria natura è proprio l’effetto di questo stress che è solo di origine umana/sociale.
Parliamo quindi di omonegatività interiorizzata, processo automatico e inconsapevole, che porta ad interiorizzare i significati negativi attribuiti alle identità sessuali minoritarie da una determinata cultura; i bambini fin dalla nascita crescono e fanno propri questi significati, maturando l’omonegatività interiorizzata che precede la costruzione dell’identità sessuale, influenzando notevolmente i livelli di autostima.
Lesbiche e omosessuali vivono molto spesso episodi di omosessualità egodistonica (sanno di esserlo, ma non si sentono in sintonia con il proprio orientamento sessuale perché non in linea con la cultura etero normativa in cui viviamo).
Quindi prima di accettare il proprio orientamento sessuale pienamente si può provare confusione, frustrazione e depressione.
Gli adolescenti non eterosessuali possono più di altri soffrire di ansia, senso di colpa, vergogna, depressione, disturbi alimentari o peggio ancora tentare il suicidio.
È di fondamentale importanza potenziare le risorse personali e sociali che si hanno a disposizione per accettarsi e vivere la propria sessualità senza sentirsi inferiori a nessuno.
Dott. Alessandro Marsala